La nostra società ha bisogno degli insegnamenti della Natura
pubblicato su Kairòs News
Sta facendo il giro del mondo l’immagine dell’Imperatore del Giappone tra la sua gente, in ginocchio a parlare con loro. Come in ginocchio è tutto il Giappone dopo questa catastrofe, di cui, forse, non siamo completamente incolpevoli. È uscito da palazzo, è andato lì dove ci sono il dolore e la sofferenza a testimoniare con dignità e passione che non ci sono barriere, che anche l’imperatore è nella loro medesima condizione. È chiaro che questo gesto non possa risolvere praticamente nessuna delle esigenze primarie. Moralmente, invece, lancia un segnale forte di amore per la gente e passione per la patria. Nello sguardo non c’è rabbia, ma preoccupazione, quella del buon padre di famiglia. Insegna a noi tutti quale sia il ruolo di un leader politico: uno di noi, tra noi, soprattutto. Non mi viene in mente alcun politico italiano che abbia quella pacatezza, ma allo stesso tempo risolutezza di affrontare i problemi senza per forza incolpare la parte avversa, che chieda il sostegno senza prima sostenere la sua nazione e la sua gente. Siamo abituati a vivere urla, minacce, trame di palazzo, giochetti che non sempre risolvono veramente i problemi. Forse la filosofia giapponese molto più proiettata alla natura ed a convivere in essa e con essa aiuta ad avere una visione meno distorta della vita. Forse sentirsi meno protagonisti, ma solo il tassello di un puzzle enorme ci spoglia di quell’arroganza e di quella presunzione tipiche dell’uomo.
Abbiamo una vita talmente frenetica da non accorgerci, a volte, di quante energie sprechiamo e quante risorse non sfruttiamo. A fine giornata siamo distrutti senza aver lasciato, almeno apparentemente, alcun segno. Notiamo il cambio delle stagioni dai vestiti che stanno nelle vetrine o dal prodotto che ci viene pubblicizzato. Sembriamo dei robotini che percorrono il solito loop malefico. Mi sono fermato, mi sono guardato intorno, mi sono accorto che un altro inverno è passato. Quell’albero di pesco mi ha chiamato e mi ha detto che anche stavolta è riuscito nella sua battaglia per la sopravvivenza, mi mostra fiero il suo fiore e mi promette che mi darà dei frutti. Senza clamori, senza inganni, senza la presunzione di dirmi che è migliore di me mi ha dimostrato, nei fatti, di esserlo!!!