SE I MARO’ FOSSERO MARINES…
È INTOLLERABILE ACCETTARE I SOPRUSI DEL TRIBUNALE INDIANO
pubblicato su Kairòs News
Sono passati undici mesi, ormai, da quando i due militari italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sono stati tratti in ostaggio dall’India, sono stati arrestati ed umiliati semplicemente per aver svolto il proprio dovere. Forse, però, l’umiliazione più grande i due marò l’hanno ricevuta dalle nostre istituzioni che, guidate dalla solita politica cialtrona, non sono riuscite a far rispettare i diritti dei nostri militari.
A volte, mi chiedo cosa sarebbe successo se anziché essere marò italiani, i due fossero stati marines americani. Ebbene, sono convinto che anche le festività pasquali le avrebbero passate con i loro cari, con tanto di scuse ufficiali e, per giunta, senza l’obbligo di dover ritornare agli arresti, dopo i quindici giorni concessi quasi per grazia ricevuta ed una cauzione di ottocentomila euro.
In questa sede, però, non mi preme dare battaglia al governo ed ai mestieranti della politica. Sono già bravissimi loro a mettersi alla berlina che non occorre sottolinearne le sciattezze.
Ciò che non riesco a razionalizzare è l’aspetto emotivo di questi nostri connazionali. Mi avvilisce l’idea che chiunque innocente possa trovarsi intrappolato in modo banale nelle maglie di una giustizia traballante e despota, mi inquieta la consapevolezza di non avere la protezione dello Stato del quale faccio parte, mi fa infuriare il fatto che due persone siano state depredate dei giorni, dei sogni, delle ambizioni, del calore degli affetti, delle risate con gli amici o anche solo dell’ozio. Com’è possibile partecipare ai G7, G8, G20 sperando che non li abbiano confusi con le posizioni della battaglia navale, giochiamo a fare i potenti della Terra e, poi, appena il primo giudice che passa ci fa “bu!” scappiamo negli spazi siderali?
A Salvatore e Massimiliano vanno i miei auguri per un nuovo anno completamente diverso da quello passato e le mie scuse per le ferite che il mio paese ha loro inflitte!