Whitaker

  • Ciao.
  • Che vuoi?
  • Sono il Karma.
  • Bene, me ne mancavano rompiscatole, oggi. Mettiti in fila.
  • Non potrai mai capire il danno che hai procurato a qualcuno, finché non ti verrà causato lo stesso danno.

È cominciata così la mia giornata, appena l’ufficio è andato animandosi con qualche passo e un finto brillante vociare.

Ovviamente, non avevo il karma alla porta, solo che M. stava provando a rivendicare i suoi spazi con una boutade inutile quanto insulsa. Dovrebbe conoscermi abbastanza bene da sapere che non mi faccio certo prendere dai sensi di colpa.

Quando prendo una decisione, di solito frutto di una condivisione in plenaria, guardo al bene dell’azienda e non mi preoccupo che il singolo soffra o resti male. Specie quando il singolo in questione è un arrivista, competente il minimo, e pure un poco scansafatiche. Ora rivendicherebbe la mancata promozione, con annesso aumento, attribuendone a me e non a sé stesso la responsabilità. Solo che non ha nemmeno il coraggio di affrontare seriamente il discorso, con delle argomentazioni magari, ma cerchi di fare il simpatico con questa filosofia spicciola che pure Facebook se ne mortificherebbe.

Ok, ammetto che potrei non capire il danno procuratoti, ma se il problema è come penso, tranquillo: ti regalo dei biglietti da visita e la firma della mail con il job title che non avrai mai, ma in modo che tu possa comunque sfoggiarlo in giro.

Un Dott. Ing. Dir. Mega Presidente non si nega a nessuno, ma sempre un signor nessuno resterai. Anzi senza nemmeno essere un signore.

#WhitakerAcademy #conlaportaaperta #michelepalmieri

Merry Xmas ’21

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“Fu l’inizio del più grande Natale di sempre. Poco cibo. Nessun regalo, ma c’era un pupazzo di neve nel loro scantinato. Ma c’era un pupazzo di neve nel loro seminterrato.”
Markus Zusak, Storia di una ladra di libri

Ancora pochi per regalare un sorriso, acquistando una copia di “Con la porta aperta”…more information su https://www.palmierimichele.it/2021/11/30/con-la-porta-aperta-15-a-onlus-comasca/


#whitakeracademy #michelepalmieri #conlaportaaperta #natale2021

Con la porta aperta – 15% a Onlus comasca

A dicembre ricorre un anniversario: un anno dall’uscita di Con la porta aperta. Un anno incredibile, inaspettato, di emozioni forti e nuove. Tutte belle, tutte importanti.

Per questo è doveroso festeggiare. A modo nostro, però. Condividendo i nostri sorrisi con la Onlus #Unsorrisoinpiù, a sostegno degli anziani.

Come? Per ogni libro – cartaceo o ebook – venduto a dicembre 2021, devolveremo il 15% del prezzo di vendita.

Gli anziani sono la nostra memoria, la nostra storia, la strada per il nostro futuro. Non possiamo non tenerne conto, non possiamo permettere che siano un tassello debole della società, talvolta trascurati, anche dalle iniziative benefiche.

Ci avviciniamo al Natale, con i libri tra i regali più gettonati. Non c’è occasione migliore per unire, quindi, un piccolo gesto di solidarietà alla strenna sotto l’albero per i nostri cari.

#Conlaportaaperta è una raccolta di 12 racconti, tra loro molto diversi: alcuni temi sono leggeri, tipo “abbordare” una ragazza, altri più impegnativi, contro la violenza sulle donne, per esempio.

C’è lo spazio per riflettere, farsi una risata, incazzarsi o indignarsi, senza giudicare, ma traendone esperienze. Parlano delle relazioni, tra amici, parenti, amanti, conoscenti. Quella predominante, però, è la relazione del protagonista con sé stesso, il suo profondo legame con le cose, i luoghi, i modi di vivere la vita.

In ogni racconto c’è una traccia o la si vuole lasciare con il contributo del lettore, con le sue storie e i suoi coinvolgimenti…con la porta aperta, ecco.

Il libro è in vendita a 12€ cartaceo e 5€ ebook, su Amazon o prenotabile in alcune librerie.

#whitakeracademy #michelepalmieri #conlaportaaperta #storytelling #beneficenza #regalidinatale

Per saperne di più sulla Onlus, certificata dall’Istituto Italiano della Donazione https://www.unsorrisoinpiu.it/

Simple Stories di This_Wooden_Doors

“Simple Stories” mi ha fuorviato. Pensavo di finirla presto e archiviarla, invece è sulla scrivania per essere sfogliata, gustata, apprezzata ancora. Le immagini ti catturano, trovi l’arte per come dovrebbe essere sempre: accessibile, semplice, lampante, appagante, senza bisogno di essere spiegata. È lei a metterti sotto esame, non viceversa. È lei ad acquisirti, non viceversa.

Chiariamoci, non è una raccolta a fumetti, non è un libro. Non solo, almeno. È un pezzo di arte: non doveva essere pubblicata, erano sperimentazioni del genio di This_Wooden_Doors, ma il successo a furor di popolo delle prime bozze, l’ha costretto a raccogliere, di malavoglia, le short story in un prodotto da vendere.

È bella, piace anche a chi non segue i fumetti. Uno stile chiaro, definito, pochi tratti, semplici, puliti, poche parole, quelle giuste, colori profondi, eloquenti, scene nitide, senza ipocrisie. Libera emozioni e gioie che avevi sì, ma non sapevi di possedere.

Come ogni sperimentazione, dentro c’è tanto: il cinema scandinavo, il genere gotico, il black metal, lo humor. Il fil rouge è l’esigenza di fare fumetti nel modo più libero e istintivo possibile. Semplice.

Insomma, è nata per gioco, ma fa sul serio. Leggetela e provate poi a dirmi che non vi ha conquistati.

This_Wooden_Doors nasce a Capua, ma ora vive a Modena e fa arte a Bologna. È in Emilia che cambia nome, ma al sentirsi chiamare “Marcello” istintivamente risponde. È fumettista già da qualche anno e non si separa dal blocco per gli schizzi e dal vasetto di china. A volte sembra stia in un mondo tutto suo, che è vero, perché l’ha proprio disegnato e prima o poi si degnerà di ospitarci!

Nel 2020 fonda, con Caterina Losi, RamarroMarrone, persone con la erre moscia che pensano, progettano, disegnano, fanno. E Simple Stories ne inaugura la collana dei fumetti.

Potete ordinare Simple Stories su Etsy https://www.etsy.com/it/shop/RamarroMarroneLibri però veloci, perché è da collezionare e non sono tantissime copie.

Seguite l’autore su https://www.facebook.com/ThisWoodenDoors https://www.instagram.com/this_wooden_doors/  perché, vi garantisco, ne sentirete parlare!

#WhitakerAcademy #michelepalmieri #simple_stories_ #This_Wooden_Doors #ramarromarrone20

Whitaker

Ero un ragazzino stronzo, d’accordo. E lo sono pure rimasto, stronzo, non ragazzino. Questo perché – a mia parziale discolpa – non ho mai sopportato quelli che usano l’autorità senza l’autorevolezza. Può darsi che a quell’età non lo sapessi mettere in fila lucido il pensiero, ma le azioni che ne seguivano erano più o meno simili a quando ne ho poi avuto coscienza. Ho, per giunta, sempre avuto il maledetto – o benedetto – vizio di non farmi intimidire da complessi di inferiorità, fisica, di ruolo, di classe, di status. È per questo che un bullo – un bullone per quanto era grosso – tentò di strangolarmi nei bagni della scuola, in seconda elementare o me ne sia uscito da una società sbattendo la porta, stringendo un pugno di mosche, di quelle appena volate dalla loro materia preferita. Comunque, tornando a prima della lunga divagazione, sì alla dichiarazione di stronzaggine: ero al catechismo per la comunione, insieme a un piccolo gruppo di colleghi, costretti dai genitori e non dalla vocazione, tutti in attesa del catechista che non arrivava. Arrivò, invece, un supplente, come quelli improvvisati a scuola. Esordì proponendo a noi di scegliere cosa fare, fra due opzioni: giocare a calcio nel cortile delle suore o fare le prove per la Via Crucis. Una figata. Vinse il calcio quindici a uno. Una strafigata.

Ma lui non fu dello stesso parere, invece, e disse che non sarebbe stato giusto, per noi, il catechista in carica, egli stesso, Dio (sul serio?).

Avremmo fatto le prove.

Battibeccammo un po’ io e lui, finché non mi alzai e me ne andai, convinto che mi avrebbero seguito solidali gli altri. Sentii, invece, in lontananza l’intro di Pilato e subito quindici voci in coro “Crocifiggilo”, quelle dei traditori.

Il problema non era recitare, mi piaceva pure. L’avrei fatto se non mi fosse stata data l’opzione o se avesse passato il referendum. Avrei rispettato il volere popolare o del responsabile. Ma così non ci stavo.

Presagivo ammonimenti, convocazioni, bocciature, ma non ce ne furono.

Non è mai sbagliato esprimere preferenze, è sbagliato non rispettare quelle degli altri.

#WhitakerAcademy

Il numero 4 – Con la porta aperta

#come_nascono_i_racconti

Ogni racconto ha una sua vita e una sua storia.

Mi piace il lavoro, mi completa e rende migliore. Certo, ci investo tempo, concentrazione, formazione, ma mi reputo fortunato nel fare il lavoro che adoro. Fa niente che a sei anni volessi fare il contadino, ma per certi versi il mio è un coltivare continuo; perciò, è un po’ come se l’avessi realizzato il sogno di quel bambino.

Incontro tanta gente, invece, che lavora solo per lo stipendio, si sporcherà pure le mani, ma non l’anima. Ecco, se arrivassi a questo, mi sentirei frustrato, sentirei di aver fallito, vivrei in un incubo.

È da un’anima che fugge e arriva a un tavolino di un bar, Il numero 4, che parte questo racconto, che non avrei terminato senza la spinta della mia prof di scrittura, con #vascorossi in sottofondo.

Il seguito è finzione della mente, nella realtà delle parole.

#whitakeracademy #michelepalmieri #conlaportaaperta #storytelling

Whitaker

Un po’ di anni fa ho conosciuto un manager, simpatico, gentile, corretto, garbato, competente. Una bella persona, insomma. Abbiamo ideato, concluso e siamo stati spalla, a vicenda, in diverse operazioni di successo. Eravamo stati presentati da un amico comune.

Avevamo opinioni diverse, si vedeva, a volta addirittura contrapposte, ma il rispetto per l’altro ci faceva convergere, comunque, su posizioni di dialogo, confronto, senza mai perdere l’educazione e la stima. E poi, c’erano le idee: quelle spesso confluivano nel medesimo incubatore, e ci legavano.

Mi piaceva talmente la sua compagnia che, una volta terminate le nostre frequentazioni professionali, ho voluto portarlo nella mia vita privata.

Ho incontrato un’altra persona. Rozza, attaccabrighe, volgare e senza quell’ironia e autoironia, che l’avevano contraddistinta e tipiche delle persone intelligenti e brillanti. Pronunciava parole intrise di insulti e supponenza, colme dello stesso odio che tanto odiava nei suoi avversari, non più persone ormai, in una lunga e triste battaglia col mondo.

Era il nodo della cravatta, quindi, a tenerne legata la vera, insulsa personalità, ne ho dovuto dedurre. Dismessa quella e infilatosi in una polo diventava un altro. O solo sé stesso.

L’ho allontanato dal mio presente, ma non dai miei ricordi. Ne conservo geloso i consigli, gli sproni, le storie. Una volta mi disse del suo amico divenuto Presidente, a cui cominciò, da quel giorno, a dargli del lei. L’amicizia resta, ma era per il rispetto della carica, mi spiegò. Non colsi appieno, allora, lo capisco oggi, invece.

Le risate uscivano rumorose dall’ufficio, dove entrava sempre un raggio di sole, quando ci incontravamo. È per questo che voglio ricordarlo, altrimenti il tempo passato insieme, sarebbe stato solo tempo perso.

#WhitakerAcademy