
Ogni racconto ha una sua vita e una sua storia.
A due passi dall’albergo scovai un parco, pieno di panchine, di alberi e di verde, con un anello intorno, ideale per la corsa. Così andai a correre, immerso totalmente nei pensieri, credevo che sarei stato da solo, mi trovai invece circondato da cani, dog-sitter, runner. E una vecchietta, ma senza gli umarell. Tanta roba, insomma per non farci qualcosa. Inconsapevolmente, accelerai la corsa, scoprendo energie ignote e un’allegrezza di fondo. Uscii velocemente dalla doccia, approdai al tavolino di un bar – perché faceva tanto Hemingway – e ancora più velocemente dai tasti uscirono “I Baldi”, cugini di secondo grado. Quella sera di giugno 2018 arrivarono stelle nel cielo, risate nel cuore e uno spritz a brindare con Milano.
Il seguito è finzione della mente, nella realtà delle parole.
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