Vedo la gente e la faccio scorrere, cercando di dimenticare, sperando di dimenticare. Poi cerco di guardare le persone, per farle rimanere. Difficile trovarle nella gente, di solito le persone stanno per cazzi loro, ma non per carattere schivo, perché si bastano. Devi uscire dalla gente per trovare le persone, un po’ come andare per funghi, devi essere esperto, paziente, determinato, sicuro, sapere dove andare, quando andare, quando e quanto fermarti, quando scappare. Molti cercano di essere persone, fanno come le persone, sembrano persone, ma a guardare bene si rivelano gente, però isolate, perché manco la gente le ha volute. Ho incontrato un bel po’ di gente, ma sono sempre contento quando incontro una persona,
dall’alto della sua fama di uomo di mondo, Le chiedo un’informazione: mi può indicare le pizzerie che propongono la pizza a 4€ non in Burkina Faso?
Sa, è da anni che non pago una pizza 4€, a meno che non sia da asporto e una semplice margherita/bianca (e anche qui sarebbe da vedere, nel 2022).
Delle tre, una è corretta: o con il suo yatch del tempo ha risalito la foce del Volturno ed è attraccato nella Triflisco (Ce) del 2003 o non ha verificato quello che dice o il suo intento è realizzare una campagna trash.
Se come dice, e non ho motivo di dubitarne, è un genio del marketing (e gli altri no), un novello Philip Kotler e Seth Godin fusi insieme, perché non inventa delle campagne marketing altrettanto a costo zero, senza bisogno di sfruttare la visibilità mediatica di altri?
Perché il suo locale, che fieramente dice che pizzeria non è, ha bisogno di paragonarlo a un “entry level” della somministrazione come le pizzerie? È come se Ferrari facesse una pubblicità comparativa con Dacia (con tutto il rispetto).
Che non le piaccia la pizza napoletana o preferisca quella salernitana e romana, ci sta, figuriamoci, sono gusti. Anche a me “non mi piace la salsa con i semi e le pellecchie” (cit. Massimo Troisi), ma non vado in giro a sputtanare i produttori di sughi pronti.
È sicuro che per il suo menu abbia applicato un food cost corretto e nelle trattative con i fornitori abbia il peso negoziale adeguato? Qualche dubbio ce l’ho. Caso mai possiamo guardarci insieme!
Sto in silenzio, a volte, ma il silenzio non è mancanza di argomenti: è ascolto, è interesse. O è indifferenza. Comunque, una dimensione cercata, un’espressione voluta.
Agli stolti può sembrare mancanza di argomenti, ma non è questo il caso.
La prima volta l’ho ascoltato – in silenzio – con interesse, perché me ne avevano parlato benissimo e tendo a fidarmi delle persone che stimo. Avevamo, finalmente, il nuovo direttore marketing, arrivato con squilli di trombe, rulli di tamburi, fanfare, tappeti rossi. Mancavano i nani e le ballerine, ma sottotraccia il pagliaccio c’era, ero io a non saperlo ancora. Aveva il nome simile a un vescovo, l’aspetto del cardinale, il carattere di quei baroni all’università, che dopo un po’ sanno solo di stantio e sopruso. Vuoto nel profondo, fumo negli occhi, bile nel fegato.
Il primo giorno che ci incontrammo mi chiese di andare a cena insieme, accettai con entusiasmo, pur se mi costò annullare dei programmi precedenti. Andammo al giapponese e mi fregò con tutte le scarpe. Non per il menu, ovvio. Avemmo un proficuo dialogo sullo stato dell’arte, sui progetti in corso, sulle strategie, soprattutto, che sono quelle che mi appassionano di più. Ci lasciammo andare anche a un discreto gossip, ma giusto per qualche risata senza cattiveria. Ero convinto avessimo trovato la persona giusta, più concreto e produttivo del predecessore, bravissimo e serio, ma poco incisivo.
Alla seconda riunione, cominciarono a venire fuori l’anima e la natura del personaggio: era tutto infarcito di autoreferenzialità, anche laddove non necessaria, tutto un susseguirsi, di “questo l’ho inventato io”, “questo l’ho fatto io”, “questo me lo hanno copiato”, “c’era uno sfacelo, figa, fortuna che sono arrivato”.
Gli squilli sono presto diventati stridii e non ha prodotto nulla di buono o di diverso da quanto venisse fatto già: aria fritta, ma in un pack più costoso. Crede di essersi rintanato nel suo angolino di paradiso, ma io l’ho abbandonato. È riuscito a vendere ottimamente il suo ego, ma vale sempre e comunque poco. Prezzo e valore sono due concetti diversi.