“Tess, a matita” è il primo dei 15 racconti di Assenze giustificate. E, dai primi riscontri, sembra sia quello preferito.
Tess è nata in sordina, come spalla del protagonista. Invece, ne ha preso il posto, ma si è imposta con naturalezza, nella trama prima, entrando in empatia con i lettori poi.
Tess aveva 14 anni, ma è cresciuta con un’adolescenza diversa, diventando una donna diversa, unica.
È la classica storia dalla quale ci si aspetta il lieto fine, ma va’ a capire quale sarebbe il lieto fine adeguato.
L’assenza è costantemente presente nella vita, non se ne va mai veramente via. Per tenerci compagnia. www.palmierimichele.it
“La verità è un viaggio in compagnia di sconosciuti.”
“Le mie parole sono corse contromano e contro tempo. Senza speranza di trovarmi, mi cerco.”
Marilena Lucente ha la capacità, rara e preziosa, di mettere potenza nelle singole parole, forza nelle singole frasi. Le utilizza come arnesi di lavoro, ma le confeziona con cura, garbo, gentilezza e ce le regala per farci stare meglio. Potresti anche non finire di leggere il libro, che ti rimane comunque qualcosa dentro, ma ci vai alla fine per puro spirito egoistico. Io mi immagino l’autrice quando scrive, e pensa a quali parole usare, con quale inchiostro “partorirle”, su quale carta imprimerle, per farti arrivare limpido il suono del messaggio di cui sono portatrici.
Questo romanzo effettivamente è un viaggio. Di verità nella verità. Nelle verità. Di ricerca interiore, fino all’io più nascosto. Può capitare a noi tutti di venire sommersi nella realtà, rincorrendo uno spirito di verità, diciamo bugie o diverse verità, di diversa natura, peso, spessore. Le diciamo a noi, innanzitutto, per permetterci di vivere con tranquillità, serenità, ma ci illudiamo soltanto. E non riusciamo a uscirne, spinti in una nuova realtà, non necessariamente meno vera.
E diventiamo, ogni volta, un Maurizio che, come un novello Virgilio, ci conduce nel nostro inferno, nel tentativo di salvarci.
Marilena Lucente ha la capacità, rara e preziosa, di non farci annegare laggiù, dove noi stessi ci spingiamo.
Come ho già detto altre volte, assistere a una presentazione di un suo libro è illuminante e impagabile. E il 28 maggio ne abbiamo la possibilità, nell’ultimo giorno del Festival dedicato a Capua, alla scrittura, all’arte, alla cultura.
“Per non restare laggiù” a Capua il luogo della lingua festival, Palazzo Lanza, ore 11.30.
Il film, appena uscito, potrebbe sembrare una storiella banale, fatta di sogni che si cerca di far realizzare. Sonny, ultraquarantenne sbiadito e sovrappeso che lavora in un’azienda “eterna outsider” nel basket. Se fosse solo fiction, sarebbe una trama slavata. Invece, è tutto vero e così tutto diventa magico. Sonny Vaccaro è un visionario, competente e geniale, Phil Knight, non ha bisogno di presentazioni, non è un imprenditore, ma un guru, Rob Strasser sarà studiato nelle scuole di marketing nel mondo, Deloris Jordan è la madrina delle mamme. È la storia del contratto leggendario tra Nike e Michael Jordan. Dialoghi centrati, fotografia impeccabile, passaggi sottolineati con una recitazione all’altezza dei grandi.
Ben Affleck, è produttore, regista, attore, affiancato da Matt Damon e Viola Davis.
Sapevo già il finale, perché mi piacciono le biografie degli imprenditori, ma questo non mi ha impedito di apprezzare il film, anzi vale proprio il contrario. Ne capisco poco di cinema e questa non è una recensione, quanto una riflessione, ma Affleck sta facendo grandi film.
In questi giorni vi ho spammato #Assenze_giustificate, come un venditore di diete dimagranti qualche giorno prima della prova costume.
Finalmente, siamo arrivati alla presentazione, in una serata intensa e ricca: di partecipazione, di emozioni, di presenze. E anche di assenze. Ho incontrato persone di una vita e ho stretto mani per la prima volta. È stato emozionante ed entusiasmante. Tutti mi hanno gratificato con il calore e la passione. Con molti ho scambiato qualche parola anche in privato, ma non quante avrei voluto.
Ho dedicato e autografato libri, cercando un pensiero che descrivesse il singolo lettore, ho firmato braccia per storie cool di Instagram. Tutto in un clima sereno, piacevole, di benessere.
Chi non ha potuto esserci, mi ha mostrato vicinanza con una telefonata, un messaggio, un augurio. Ancora mi riascolto voci amiche bloccate a un convegno di avvocati e rileggo auguri e sproni che sento sinceri e pieni.
Ringrazio veramente tutti, spero di essere riuscito, con il mio intervento, a trasmettere almeno un centesimo di quanto ricevuto.
Questo della scrittura è per me un gioco. Un gioco bello della vita. E mi diverto. Mi fate divertire! Grazie. Sempre.
Un ringraziamento speciale a chi mi ha aiutato a realizzarlo: Giovanna, Marilena, Sante, Franco, Sonia, Roberto, Giuseppe.