FUORI DA UN EVIDENTE DESTINO
COMMIATO PER UNO DEGLI ARTISTI PIU’ COMPLETI
Pubblicato su Kairòs News
Tutti dicono che Giorgio Faletti sia morto. In realtà, sono convinto che sia partito per una nuova avventura. Mi piace pensarlo come un gatto che con le sue sette vite abbia cambiato il modo di concepire la vita ed abbia ancora molti tetti da esplorare. Comico, attore, cantante, scrittore, pittore, autore, pilota. Passioni trasformate in professioni, professioni trasformate in successi. Successi dovuti ad un talento fuori dal comune e non vissuto come fine, da medaglia di plastica da appuntare sul petto. Ecletticità nel lavoro come nella vita: amava vivere nella sua piccola città di provincia, Asti, così come nella metropoli del mondo, New York; amava le Montagne Rocciose quanto il mare dell’isola d’Elba; amava i fan ed il suo pubblico almeno quanto la sua privacy e la discrezione.
Non riesco a immaginarlo per l’eternità, chiuso in una bara, senza far niente. Espletate le ultime incombenze umane: camera ardente, funerali, cordogli, lacrime, applausi, già me lo vedo su qualche nuvoletta a dare lezioni di vita eterna, inventare e partecipare ai campionati di lancio dell’aureola.
Ha raggiunto la notorietà con la professione di comico, raggiungerà, probabilmente, l’immortalità con quella di scrittore. La prima e l’ultima delle tante attività svolte.
Ho letto e riletto molte volte tutti i romanzi ed i racconti. Ogni volta ne traggo degli spunti nuovi, delle prospettive diverse, un’umanità fatta da chi sa le cose perché ha vissuto una vita vera.
Leggere Faletti è partecipare in prima persona alla storia, è incontrare i personaggi, è immergersi nella fantasia, è vivere la trama, talvolta più d’una, è divorare settanta pagine tutte d’un fiato per consacrare la genialità e l’originalità, è apprezzare l’uso della lingua italiana e l’abilità di domarla. Ogni volta, sono felice per quello che mi rimane, sebbene resti stranito per la sottile patina di invidia che mi ricopre per la consapevolezza di non riuscire a scrivere e regalare emozioni allo stesso modo.
Ogni volta, invece, che leggo i ringraziamenti all’ultima pagina del libro, mi rendo conto di quanto lo ammiri per la lealtà dell’uomo, la nobiltà d’animo, l’intelligenza raffinata di una persona seria in grado di far ridere e di un comico in grado di commuovere. Vito Catozzo, Bravo, Marco Barison, Jim Mackenzie, Jordan Marsalis, Silver, Frank Ottobre e le altre creature di Faletti non muoveranno nuovi passi, ma vivranno e ci daranno la linfa per continuare a far vivere Faletti. Good luck Giorgio!