Whitaker – #shortstory n.74

L’unico vantaggio della morte prematura è che ferma il tempo. Quando è morta mia mamma è stato un dramma, uno strazio anche se non ne cogliessi appieno la portata. A dodici anni hai una visione veramente semplificata del mondo, i cui confini coincidono con quelli infinitesimali del tuo. Non esiste altro e te ne fotti degli altri, persino di lei, tua madre, che è lì distesa immobile in quella chiesa, che puzza di incenso e di gente.

L’unico cazzo di guaio in quel momento è che lei non ti sarà più di aiuto, supporto, risorsa e soluzione per tutto il tuo esistere.

Oggi non riesco a immaginarmela diversa da com’era l’ultimo giorno che l’ho vista. Sarebbe ingrassata? Avrebbe tinto il bianco dei capelli? Quali sarebbero ora i segni della vita: rughe o cicatrici? Avrebbe lasciato mio padre? Lui, così diverso da lei, o dal ricordo che ne ho.

Semplicemente, lei non è anziana: continua a essere la gnocca quarantenne con l’aria furba da liceale. Sono io quello più adulto, quello più vecchio.

In fondo, devo sbattere il muso contro la triste verità di quanto poco la conoscessi e quel che mi è rimasto di lei è attraverso il riflettore sbilenco di un moccioso. E mi ostino a pensarla al presente come fosse viva e come se non fosse una semisconosciuta. Ho vissuto meno di un terzo della mia vita con lei, compresi gli anni inconsapevoli e impalpabili da poppante. Ad alcuni collaboratori e conoscenti ho dedicato decisamente molto più tempo.

Poi mi ricordo di una parola strana, prima si forma nella testa, ma appena dopo ne esce e si materializza sulla libreria di fronte, con le lettere che cominciano a ballare, a dimenarsi, pazze. Si sbracciano per farsi vedere. Sono talmente scalmanate nei movimenti che non riesco a leggerle nell’insieme, ma devo comporre la parola con lo spelling per coglierne il significato: Imprinting.

Boh, sarà quello, forse.

#WhitakerAcademy #conlaportaaperta #michelepalmieri

Con la porta aperta – cartaceo e ebook – su https://www.amazon.it/dp/B08PM8XLPV  https://www.facebook.com/albertedwardwhitaker https://www.palmierimichele.it/libri/

Whitaker – #Shortstory n.73

Cominciò a girare voce che volessi dimettermi dal cda, pur non vendendo la mia quota. Voci che correvano più di altre, altre che rallentavano per poi incontrarsi, creandone di nuove. In azienda, svoltavi l’angolo convinto di trovarci solo la pianta di sempre e invece, a tenergli compagnia, c’erano pure due a confabulare, mimetizzati tra le foglie. Il distributore automatico sembrava rotto, tanto il ronzio del parlottio delle coppie che si alternavano di continuo. E allora, decidevi di prendere un caffè al bar vicino ma, nascosti dietro dei bicchieri, ce n’erano altri due che arrossivano vedendoti. C’è il pudore della discrezione quando si fa taglia e cuci delle voci: sempre a due a due, come fosse un rito sacro.

In pubblico non mi si chiedeva niente, ma in privato era un turbinio di domande e offerte. Alcune sincere. Tutte le altre, sincere uguali per carità, si preoccupavano per me, mi chiedevano la fondatezza delle voci e se potessero fare qualcosa. Che tenere queste stelline del firmamento. Restavo dolcemente sorpreso, salvo poi scoprire, indagando meglio, che erano sensibilmente meno uguali, così saltava fuori il vero motivo dell’interesse: il mio posto. E ancora di più la mia rappresentanza nel consiglio di amministrazione, visto che non mollavo il malloppo di azioni.

Conservo sempre bei ricordi delle mie aziende, anche quando non sono più mie, proprio perché evito che diventino luoghi tossici, intestardendomi a restare oltre il dovuto.

Da quelle parole, da quei comportamenti mi resi conto che le persone fossero poche, innumerevoli i personaggi, invece. Ovviamente, le voci erano fondate, perché partite da me, ma diffuse da chi avrebbe dovuto tacere. Decisi di vendere anche le azioni, quindi. Nel lungo discorso di saluto, fatto di molte frasi stucchevoli e superflue, della più classica circostanza, non potei fare a meno di rimarcare come nelle fusioni e nelle acquisizioni io sceglievo. Sempre. Gli altri venivano comprati. Sempre. Come nella vita, forse.

#WhitakerAcademy #conlaportaaperta

#michelepalmieri

Whitaker – #shortstory n.72

Le amiche di mamma mi facevano sempre domande, tante e sempre uguali. Tornando dalla scuola calcio, spesso le trovavo sul divano a parlare e a bere caffè. Io, decenne, mi imbarazzavo per quelle attenzioni e arrossivo sotto il sudore della partita. Una mi piaceva tanto, era bionda, ma era tinta. Io non lo sapevo ancora che non fosse bionda naturale, ma mi sarebbe piaciuta lo stesso pure se lo avessi saputo. Aveva sempre le unghie e le labbra spalmate di smalto e rossetto vistosi. A mio padre invece, era antipatica, ma credo mentisse e piacesse pure a lui. Lei non domandava, ma passandole vicino, mi tirava a sé per piazzarmi un bacio forte sulla guancia. Avrei voluto morire dalla vergogna, perché sentivo di puzzare come un animale. E come un bambino. Però, con i mesi che andavano, le passavo vicino sempre più spesso.

«Allora, ce l’hai la fidanzata?» era la domanda che, in assoluto, odiavo di più, la più ricorrente, tra l’altro. Poi una volta, mamma raccontò loro del colloquio scolastico, da cui emerse su tutto “si impegna con costanza”, citando la maestra. La bionda, mi strinse il braccio ai fianchi e, come volesse sussurrarlo – ma facendo sentire a tutte – mi disse «Albert e ora vogliamo sapere tutto di questa Costanza.» sigillando col solito bacio rumoroso, pulendo subito con il dito perché, aggiunse, altrimenti Costanza si sarebbe ingelosita. Sulle prime non colsi il gioco di parole, poi cercai di controbattere, ma non uscirono frasi, solo imbarazzi paonazzi e impacciati. Tutte erano divertite, però da lì in avanti, domandavano sempre meno, passando, maggiormente, a scherzare su come – e soprattutto cosa – studiassi con Costanza, quasi a trattarmi non più da moccioso, ma uno di loro, un adulto. Per caso, così, un risultato passò, con l’imbarazzo che sfumava, via via, un po’ di più.

Il giorno del funerale di mamma, la bionda venne, si abbassò alla mia altezza e mi baciò. Il rossetto rimase attaccato alla guancia, ne sentivo la consistenza. Poi mi strinse forte, tenendo il viso premuto al mio e un po’ di rossetto si trasferì dalla mia alla sua faccia. Sentii un calore strano che tenni stretto, senza dirlo a nessuno.

#WhitakerAcademy #conlaportaaperta #michelepalmieri

Whitaker n.71

Ci invitano a teatro. Andiamo in quattro, senza sapere nemmeno il titolo, figuriamoci trama, attori, compagnia. Di solito, declinerei, ma la causa è nobile: l’intero incasso sarà devoluto in beneficenza, per cui, senza porre domande, entro nello smoking ed esco fiero di casa. Assistere alla rappresentazione di una compagnia amatoriale mi mette curiosità e gioia. In teatro, nel ritardo in cui siamo confinati, sento nel parlottio, che l’opera è una tragedia e gli attori hanno provato per mesi. Non resta che gustarmi lo spettacolo, quindi, fa niente che mi stiano rubando sonno.

Alle prime scene mi scappa da ridere, ma dovrei essere travolto da suspense e pathos. Qualcosa non va e cerco di controllarmi, senza girarmi di fianco.

Mi piace molto il teatro, mi appassionano i tempi, l’aria pulita che si respira, i messaggi profondi che arano terreni generosi. E rispetto molto il lavoro, il lavoro di tutti, però è importante che l’aspetto amatoriale non vada a confondersi con il dilettantismo. Qui ci troviamo di fronte a ruoli raffazzonati, trama scadente e prevedibile, interpretazioni di bambini al saggio dell’oratorio. Tra il primo e secondo atto scopro che non c’è stato studio, impegno, sudore, solo tempo, a questo punto, perso.

Finalmente, arriva il finale. Una specie di babbo natale fuori servizio e fuori taglia sta per ammazzare la bella dell’opera. Si gira verso il pubblico, mi guarda negli occhi e con una pistola dei fumetti spara due volte, muovendo la mano come agitasse un frustino che non avrebbe centrato l’obiettivo nemmeno se il cuore si fosse suicidato, andando incontro ai proiettili. Io scoppio in una risata che a stento reprimo nelle mani portate alla faccia, dopo non essere riuscito a trattenerla nelle viscere. Da fuori potrebbero sembrare singhiozzi sconvolti per la fine cruenta e triste. Ma io ci tengo a puntualizzare la motivazione vera: l’evento è stato solo farsa e qualunquismo, senza arte, passione, bravura. L’unica speranza è che il ricavato possa servire a qualcosa di buono. Esco stranito e senza applaudire, con un senso di incompiuto.

#WhitakerAcademy #conlaportaaperta

#michelepalmieri Con la porta aperta – cartaceo e ebook – ordinabile su https://www.amazon.it/dp/B08PM8XLPVhttps://www.facebook.com/albertedwardwhitakerhttps://www.palmierimichele.it/libri/

Whitaker

  • Ciao.
  • Che vuoi?
  • Sono il Karma.
  • Bene, me ne mancavano rompiscatole, oggi. Mettiti in fila.
  • Non potrai mai capire il danno che hai procurato a qualcuno, finché non ti verrà causato lo stesso danno.

È cominciata così la mia giornata, appena l’ufficio è andato animandosi con qualche passo e un finto brillante vociare.

Ovviamente, non avevo il karma alla porta, solo che M. stava provando a rivendicare i suoi spazi con una boutade inutile quanto insulsa. Dovrebbe conoscermi abbastanza bene da sapere che non mi faccio certo prendere dai sensi di colpa.

Quando prendo una decisione, di solito frutto di una condivisione in plenaria, guardo al bene dell’azienda e non mi preoccupo che il singolo soffra o resti male. Specie quando il singolo in questione è un arrivista, competente il minimo, e pure un poco scansafatiche. Ora rivendicherebbe la mancata promozione, con annesso aumento, attribuendone a me e non a sé stesso la responsabilità. Solo che non ha nemmeno il coraggio di affrontare seriamente il discorso, con delle argomentazioni magari, ma cerchi di fare il simpatico con questa filosofia spicciola che pure Facebook se ne mortificherebbe.

Ok, ammetto che potrei non capire il danno procuratoti, ma se il problema è come penso, tranquillo: ti regalo dei biglietti da visita e la firma della mail con il job title che non avrai mai, ma in modo che tu possa comunque sfoggiarlo in giro.

Un Dott. Ing. Dir. Mega Presidente non si nega a nessuno, ma sempre un signor nessuno resterai. Anzi senza nemmeno essere un signore.

#WhitakerAcademy #conlaportaaperta #michelepalmieri

Merry Xmas ’21

Nessuna descrizione alternativa per questa immagine

“Fu l’inizio del più grande Natale di sempre. Poco cibo. Nessun regalo, ma c’era un pupazzo di neve nel loro scantinato. Ma c’era un pupazzo di neve nel loro seminterrato.”
Markus Zusak, Storia di una ladra di libri

Ancora pochi per regalare un sorriso, acquistando una copia di “Con la porta aperta”…more information su https://www.palmierimichele.it/2021/11/30/con-la-porta-aperta-15-a-onlus-comasca/


#whitakeracademy #michelepalmieri #conlaportaaperta #natale2021

Con la porta aperta – 15% a Onlus comasca

A dicembre ricorre un anniversario: un anno dall’uscita di Con la porta aperta. Un anno incredibile, inaspettato, di emozioni forti e nuove. Tutte belle, tutte importanti.

Per questo è doveroso festeggiare. A modo nostro, però. Condividendo i nostri sorrisi con la Onlus #Unsorrisoinpiù, a sostegno degli anziani.

Come? Per ogni libro – cartaceo o ebook – venduto a dicembre 2021, devolveremo il 15% del prezzo di vendita.

Gli anziani sono la nostra memoria, la nostra storia, la strada per il nostro futuro. Non possiamo non tenerne conto, non possiamo permettere che siano un tassello debole della società, talvolta trascurati, anche dalle iniziative benefiche.

Ci avviciniamo al Natale, con i libri tra i regali più gettonati. Non c’è occasione migliore per unire, quindi, un piccolo gesto di solidarietà alla strenna sotto l’albero per i nostri cari.

#Conlaportaaperta è una raccolta di 12 racconti, tra loro molto diversi: alcuni temi sono leggeri, tipo “abbordare” una ragazza, altri più impegnativi, contro la violenza sulle donne, per esempio.

C’è lo spazio per riflettere, farsi una risata, incazzarsi o indignarsi, senza giudicare, ma traendone esperienze. Parlano delle relazioni, tra amici, parenti, amanti, conoscenti. Quella predominante, però, è la relazione del protagonista con sé stesso, il suo profondo legame con le cose, i luoghi, i modi di vivere la vita.

In ogni racconto c’è una traccia o la si vuole lasciare con il contributo del lettore, con le sue storie e i suoi coinvolgimenti…con la porta aperta, ecco.

Il libro è in vendita a 12€ cartaceo e 5€ ebook, su Amazon o prenotabile in alcune librerie.

#whitakeracademy #michelepalmieri #conlaportaaperta #storytelling #beneficenza #regalidinatale

Per saperne di più sulla Onlus, certificata dall’Istituto Italiano della Donazione https://www.unsorrisoinpiu.it/